La città che vogliamo. Undici associazioni socio culturali e sportive si sono incontrate e hanno avviato un confronto e una discussione, che auspichiamo abbia un seguito, sulla città che vogliamo.
In apertura dei lavori è stato il segretario Giovanni Mura, dell’associazione l’Incrocio delle Idee che ha promosso l’iniziativa, a fare alcune precisazione resosi necessarie a seguito di alcuni equivoci, fraintendimenti o cattiva interpretazione della stessa iniziativa. “Non siamo qui per avviare la stesura di un manifesto elettorale, non siamo qui per scrivere un documento comune, e ne siamo qui per costituire un gruppo o un movimento”.
L’obiettivo dell’iniziativa, ha specificato Mura, è quello di avviare un confronto fra associazioni provando a rimanere all’interno delle competenze del volontariato senza invadere altri campi.
Costituire un dialogo sociale attualmente inesistente e mettere in campo proposte possibili da realizzare al netto delle problematiche delle quali da tempo si discute e che, per quanto interessano tutti, trovano specificità in altri ambiti.
Altro obiettivo è quello di dare riconoscimento al volontariato inteso attualmente, sia dalla comunità che dalle istituzioni, in maniera distorta e fare rete, conservando ognuno la propria logica, le proprie idee e le proprie peculiarità, ma capaci di trovare punti dì incontro anche, non solo, per trovare riscontro in quello che la nuova legge sul terzo settore stabilisce.
Hanno preso la parola, nel tempo stabilito di sette minuti, l’associazione Stabia Amore, Carmine Onlus, Achille Basile – Le ali della lettura, Alegria, Casa della Pace e della non violenza, Gli amici della Filangieri, Città Viva, l’Incrocio delle Idee, Stabiesi Post Fata Resurgo, Legambiente Napoli e WWF Napoli.
Un avvio positivo, con l’auspicio che “questo nostro parlare deve essere in funzione del fare” per dare al volontariato, nella sua accezione più ampia, il ruolo e l’importanza che merita