Con tutti gli accorgimenti che la situazione richiede, si è tenuta la programmata iniziativa titola Solidarietà oltre le sbarre”, presente Pietro Ioia, garante dei detenuti della città di Napoli.
Ha introdotto la serata la presidente dell’associazione Giovanna Massafra che dopo aver presentato l’associazione a molti degli intervenuti che per la prima volta sono venuti a contatto con il sodalizio, ha introdotto l’argomento in discussione, e gli obiettivi e le attività future legate all’argomento.
“La gente non è informata e ben vengano queste iniziative”, ha affermato Pietro Ioia che ha esplicitato e chiarito egregiamente il ruolo del garante dei detenuti e soprattutto ha “raccontato”, entrando in molte particolarità, la situazione degli istituti penitenziari dei quali è autorizzato a interessarsi e soprattutto della situazione del carcere di Poggioreale.
Il garante una sorta d’intermediario tra famiglia, detenuti e istituzioni per provare ad aiutare i detenuti che vivono in una condizione disumana, ha affermato Ioia.
Lui è così ben collegato con i detenuti e le loro famiglie, che riesce a sapere immediatamente cosa accade all’interno del carcere e immediatamente prova a trovare soluzioni, a interloquire con la direzione, con il personale addetto, con la polizia carceraria, con le istituzioni.
Tante sono le situazioni che ha risolto anche se i problemi sono infiniti in un carcere dimensionato per 1600 detenuti e che attualmente ne ospita 2200; celle superaffollate, problema sanitario carente soprattutto legato a questo periodo, costi elevati di ciò che i detenuti acquistano in carcere, pulizia, igiene, sopraffazione della noia, elemento pericoloso e mancanza di progetti che impegnano i detenuti e soprattutto creino possibilità per un reinserimento quando finiranno di scontare la loro pena.
Il carcere non è rieducativo, afferma Ioia, e “i detenuti escono peggio di prima”.
Il carcere, ha ancora detto Ioia, è una discarica sociale e tutto il sistema ha bisogno di stravolgimenti organizzativi, nuove strutture e la necessità di dare dignità umana ai detenuti che hanno sicuramente sbagliato e sono in carcere per “pagare” il loro errore ma non nelle condizioni in cui attualmente vivono.
Informazione anche per sconfiggere i concetti deviati che la società tutta ha a proposito di carceri e detenuti.
Sono seguiti una serie di domande e riflessioni dei cittadini intervenuti e l’iniziativa si è conclusa annunciando l’apertura di uno sportello, presso la sede dell’associazione, ogni primo martedì del mese con la presenza di Pietro Ioia, che incontrerà famiglie e parenti dei detenuti che hanno bisogno della sua intermediazione.
Il tutto avverrà per appuntamento telefonando allo 08119201541 – 328 0294518