Come si ricorderà, nel 2019 l’Associazione Socio Culturale “l’Incrocio delle Idee”, ha promosso la campagna denominata “La seconda vita degli ombrelli distrutti dalle raffiche di vento”.
Una idea venuta osservando, nelle giornate di pioggia e forte vento, la città invasa da ombrelli rotti abbandonati per strada. Uno spettacolo tutt’altro che edificante che imbruttisce la città e crea anche pericoli con gli ombrelli che vengono violentemente spostati dal vento.
L’associazione invitava dunque i cittadini a non abbandonare l’ombrello per strada, di portarlo in associazione dove gli è stata donata una shopper realizzata, dopo una accurato lavaggio, da un altr’ombrello distrutto dal vento.
Progetto che è stato anche portato nella casa circondariale di Lauro e che periodicamente è stato “ricordato” ai cittadini “distratti”.
Successivamente abbiamo coinvolto le associazioni CPS, Libera, Filangieri, Cif, Le Ali della Lettura, Fidapa e l’Associazione Anziani di Gragnano che, oltre a pubblicizzare l’iniziativa, sono diventati punti di raccolta dove i cittadini potevano e possono consegnare gli ombrelli distrutti dal vento.
Nei giorni scorsi in una fase di predisposizione al lavaggio e alla disinfestazioni delle tele, per essere pronte a realizzare manufatti particolari che sono in cantiere, oltre le shopper, abbiamo fatto una importante riflessione.
Eravamo di fronte a centinaia e centinaia di tele di ombrelli e dunque la felice conclusione è che abbiamo evitato, noi, le associazioni che hanno collaborato e gli stessi cittadini sensibili al problema, di vedere per strada ombrelli svolazzare, come è stato già detto, perché costituiscono pericolo e abbruttiscono la città che ha tanta necessità di attenzioni.
Senza considerare l’aspetto del recupero e riutilizzo e dunque un modestissimo contributo per l’ambiente.
Questa iniziativa andrà sicuramente avanti, sarà anche inserita nel corso di cucito che sta per partire, e oltre alle motivazioni sopra descritte, un modesto contributo per una shopper, un cappello e tante altre piccole “sfizioserie”, possono aiutare l’associazione nel suo non semplice percorso.
Foto di una parte delle tele recuperate.